Questo è il racconto di un documento giuridico che ha segnato la storia della lingua italiana e che vede come protagonista un notaio.

Il processo di formazione ed evoluzione linguistica è un fenomeno graduale che si interseca con fatti storici e aspetti culturali secolarizzati, ma ci sono alcuni eventi che cristallizzano la storia linguistica e forniscono prova concreta di questo iter.

In Italia, quello che potremmo definire metaforicamente come l’atto di nascita della lingua italiana è stato scritto da un Notaio.

Correva l’anno 960 d.C. quando il notaio Atenolfo, nell’adempimento delle sue funzioni professionali, trascrisse su di un documento ufficiale per la prima volta nella storia una frase in lingua volgare: Sao ko kelle terre per kelle fini que ki contene trenta anni le possette parte Sancti Benedicti.

Questa traccia dell’evoluzione della nostra lingua ci ricorda l’immenso contributo dell’attività notarile alla cultura italiana, perché dietro ogni certificato, attestato o scrittura si cela un’orma dell’identità storica del nostro Paese.

COSA È IL PLACITO CAPUANO?

Con il termine placito ci si riferisce ad un documento contenente la sentenza pronunciata da un’autorità giudiziaria in epoca medioevale.

Il Placito Capuano, universalmente riconosciuto come il primo documento ufficiale della lingua italiana, riporta il parere legale dello iudex cibitatis Capuane Archesi circa un contenzioso tra due parti per stabilire la legittimità territoriale di un appezzamento.

Questa scrittura fa parte di un corpus di sentenze annoverate come Placiti Cassinesi: quattro documenti riguardanti diaspore legali di beni posseduti dall’Abbazia di Montecassino e ubicati nelle località di Sessa Aurunca e Teano, oltre Capua.

Il Placito Capuano, citato anche da U. Eco ne “Il nome della rosa”, è attualmente conservato nella Biblioteca Statale del Monumento Nazionale di Montecassino e in suo onore è stato eretto un cippo commemorativo per volere dell’Accademia della Crusca.

IL CONTENZIOSO: NOTAIO E TESTIMONI

Quando nel 949 l’ abate di Montecassino e Capua Aligerno riuscì a riportare la comunità benedettina a Montecassino trovò parte dei propri appezzamenti occupati illecitamente dall’aquinate Rodelgrimo del Lupo.

Il processo si svolse secondo il diritto germanico, ovvero innanzi il Palazzo dei Principi Longobardi, al cospetto della corte del Principe.

Il giudice Archesi deliberò in favore dell’abate che aveva convocato tre testimoni a supporto della propria tesi difensiva: il diacono Teodemondo, il monaco Mari e il notaio, oltre che chierico, Gariperto.
Questi, innanzi al giudice proclamarono le seguenti parole: “Sao ko kelle terre per kelle fini que ki contene trenta anni le possette parte Sancti Benedicti”, che oggi tradurremmo “So che quelle terre, delimitate da quei confini, da trent’anni sono possedute dai monaci benedettini”.
La frase, ormai celebre venne prontamente trascritta in volgare, senza alcuna traduzione latina, dal notaio incaricato Atenolfo, che entrò così nella storia della lingua italiana.

IL PATRIMONIO LINGUISTICO

All’epoca era prassi redigere gli atti giuridici in lingua latina, seppur il dibattimento si tenesse in italiano. Scrivere in volgare significò conferire dignità formale a una nuova lingua che si stava facendo spazio nei contesti più istituzionali.
Non vi è possibilità di asserire con certezza le motivazioni che portarono Atenolfo a questa decisione, ma di sicuro questa scelta facilitò la fruizione e la comprensione delle cause che spinsero il giudice a dichiarare l’abate come l’effettivo proprietario dei 20.000 ettari.

Analizzando il testo vi sono numerosi spunti interessanti dal punto di vista linguistico:

  • Sao: l’utilizzo di questo termine, al posto del più comune ma altrettanto colloquiale “sozze” usato in quegli anni in Campania, esprime l’intenzione di comunicare con termini formali.
  • Parte Sancti Benedicti: l’uso del genitivo e il latinismo è collegabile al soggetto della frase, ovvero un ordine ecclesiastico.

Studiare la storia della professione notarile ci permette di comprendere l’importanza sociale del Notaio e la sua evoluzione. I Notai sono testimoni del procedere del tempo e guardando al futuro di questa professione, gli strumenti tecnologici faciliteranno questo arduo ma fondamentale onere-onore.
Le soluzioni digitali di Bit Sistemi nascono con questo ambizioso obiettivo: affiancare i notai lungo il processo di digital trasfromation.

L’origine e l’evoluzione del Notaio si interseca nel corso dei secoli alla storia del Bel Paese. Il nome di origine latina è uno degli elementi più evidenti di questa dinamica storica, ma vi sono numerosi altri aspetti che rendono de facto il Notariato Italiano come uno dei più antichi e prestigiosi al mondo.

In virtù di quanto appena sostenuto, oggi il Notariato Italiano assume un ruolo centrale all’interno del panorama internazionale, sostenendo attivamente la crescita delle organizzazioni notarili più recenti di altre nazioni.

Per capire le motivazioni che sottendono l’importanza del Notariato Italiano e in che termini collabora attivamente con i notariati esteri, è necessario analizzare le differenze che intercorrono tra i diversi modelli notarili presenti a livello globale.

NOTAI NEL MONDO

Ogni Nazione segue dei principi giuridici differenti. Ne deriva una funzione notarile differente nei vari Paesi.
A livello internazionale vi sono due distinti modelli notarili:

  • Civil Law Notaries, di tipo latino: è il modello presente in Italia. Coprendo il 60% della popolazione mondiale, è il più diffuso. Attualmente sono 91 gli Stati che adottano questo modello,
    I notai sono giuristi che seguono un iter formativo rigoroso e l’accesso alla pratica è sottoposto alla selezione dello Stato in questione, per garantire al cittadino un’assistenza competente, puntuale ed imparziale.
  • Public notary, di stampo anglosassone: prevalentemente diffuso in UK e negli USA.
    In questi Paesi, il notaio è responsabile solo dell’autenticità delle firme.
    Ciò comporta l’aumento del rischio di frode e un costo a carico del cittadino maggiore, poiché è necessario ricorrere a consulenze legali private e sostenere spese assicurative per ottenere le stesse garanzie legali.

VANTAGGI DEL MODELLO CIVIL LAW

Negli Stati che hanno adottato il modello latino, il controllo preventivo della legalità circa gli atti pubblici e le operazioni economiche ha come effetto la diminuzione dei contenziosi e una sicurezza burocratica maggiore.
Diversamente, il modello “Public notary” implica diversi problemi concernenti l’attendibilità dei dati inseriti nei registri immobiliari e societari.

L’importanza del Notariato Italiano è connessa alla crescente adozione del modello “Civil Law Notaries” per i numerosi vantaggi che esso comporta in termini di trasparenza e affidabilità, temi resi ancora più centrali nell’epoca della digitalizzazione.
L’affiancamento del sistema notarile latino a quello anglosassone in alcuni Stati Americani come l’Alabama e la Florida e la presenza del Civil Law Notaries in Paesi culturalmente distanti dal nostro come la Cina e il Giappone, testimoniano questa tendenza.

NOTARIATO ITALIANO E USA

In questo processo di globalizzazione e digitalizzazione, il Notariato Italiano è spesso chiamato a collaborare e formare i corrispettivi colleghi di altre nazioni, come avvenuto con gli USA.

Nei Paesi in cui non vi è controllo preventivo da parte dei Notai dei dati immobiliari, il tasso di frodi è nettamente più alto. Negli USA, al fine di arginare questo problema, l’amministrazione Obama ha istituito una task force per occuparsi dei problemi legati all’autenticazione delle identità digitali e prevenire le frodi elettroniche nel settore immobiliare.
In collaborazione con l’ABA (American Bar Association) a questo tavolo ha partecipato una delegazione di Notai italiani.

«Noi lavoriamo da qualche anno sull’identità federata. L’identificazione di un utente viene certificata e poi considerata affidabile anche da altri siti. Per esempio, il portale del notariato accerta l’identità degli utenti web che poi possono esibirla anche nel sito del ministero delle Finanze o in quello del Poligrafico di Stato. Per quanto riguarda l’e-commerce invece si lavora da tempo a una sorta di passaporto elettronico che garantisca la sicurezza e che possa valere all’interno di vari circuiti. Proprio queste competenze e il sistema di certificazione sperimentato in Italia hanno spinto gli statunitensi a chiamarci al loro tavolo di lavoro».

Queste parole di Sabrina Chibbaro, membro della commissione informatica del notariato sono esemplificative circa la competenza e lo status del Notariato Italiano a livello globale.

NOTARIATO ITALIANO E CINA

Quando nel 2003 la Cina, dopo aver comparato i costi e i benefici dei due modelli notarili, adottò il sistema di stampo latino, il Ministro della Giustizia cinese scelse Roma per comunicare ufficialmente la decisione presa.
Tra il Notariato Cinese e quello Italiano si è instaurato un legame cooperativo.
Dal 2010 la Cina invia delegazioni cinesi in Italia per studiare il modello del nostro Notariato.
Nel 2014, sotto l’egida della UNIL, il Notariato Italiano ha firmato un Memorandum con i Notai di Shangai per rafforzare questa cooperazione finalizzata allo scambio di informazioni a livello internazionale.

Il perché di questa scelta è sintetizzato da Zhou Zhiyang, presidente del Notariato di Pechino durante un incontro ufficiale: «Siamo interessati alle attività notarili in campo immobiliare e societario ma anche alla stessa storia del notariato italiano».

BIT SISTEMI E GLOBALIZZAZIONE NOTARILE

Siamo convinti che il futuro di questa professione risieda nella capacità di fronteggiare le sfide informatiche e soddisfare le nuove esigenze sorte con la digitalizzazione.

Bit Sistemi favorisce la globalizzazione del notariato fornendo le migliori soluzioni digitali ai notai, per rendere ancora più efficiente il loro lavoro.

NOTAIO E MEMORIA STORICA

Da sempre il notaio ha contribuito attivamente alla creazione della memoria storica.

Gli atti ufficiali sono autentici frammenti di identità storica, sociale e civile sottratti all’usura del tempo e difesi dalle attività fraudolente, destinati ad imperitura memoria grazie all’inesorabile attività del notariato.

NOTAI TESTIMONI DELL’ EVOLUZIONE SOCIALE

Anche se la fides publica giuridica venne riconosciuta ai notai solo in epoca medioevale e il notariato moderno nasce de facto con la Rivoluzione Francese, la funzione notarile affonda le proprie radici nell’antichità.
Nel corso della storia, il notaio ha avuto ruoli, competenze, funzioni diverse. Per individuare un fil rouge dell’attività del notaio, ovvero una traccia evolutiva di questa figura professionale, un punto di partenza è la legge notarile vigente.
L’art. 1 definisce i notai come “ufficiali pubblici istituiti per ricevere gli atti tra vivi e di ultima volontà, attribuire loro pubblica fede, conservare il deposito, rilasciare le copie, i certificati e gli estratti”.
Da questa definizione possiamo individuare due aree tematiche:

  • il ruolo di tutore della volontà, che si confà ad un sentimento intimo dell’essere umano, ovvero il desiderio di esprimere il proprio volere e lasciare traccia del proprio operato.
  • la responsabilità documentale. Questo aspetto, nell’antichità si trasla su un piano molto più “operativo”, legato alla capacità di saper scrivere e mettere nero su bianco quanto stabilito dalla legge o dalle parti. Non è un caso che l’etimologia della parola notaio riportata dall’enciclopedia Treccani è “notarius – chi prende annotazioni durante un discorso”.

Una terza area non esplicitata nella definizione, ma da tenere in considerazione è la conoscenza e lo studio delle dottrine giuridiche.

GLI ALBORI DELLA PROFESSIONE

Agli albori della professione, le attività notarili erano sovrapponibili a quelle degli scrivi.
All’epoca, una bassissima percentuale di persone sapeva scrivere, pertanto era affidato ai “notai” il compito di redigere gli atti.
Successivamente, con la crescita delle competenze in materie legali, i notai divennero parte sempre più attiva della società, nonché tutori della volontà di sovrani e comuni cittadini.

Babilonesi, sumeri, egiziani: addentriamoci nella storia della figura professionale del notaio.

NOTAI NELLA PRIMA CIVILTÀ URBANA

I sumeri, stabilitisi in Mesopotamia nel IV millennio a.c. diedero vita alla prima civiltà urbana.

La struttura sociale era molto arcaica e gli insediamenti contavano un numero esiguo di persone, nonostante questo vi era la necessità di organizzare, attraverso le leggi, la vita civile.
In questa società, possiamo già individuare i primi proto-notai. Questi svolgevano un ruolo molto simile a quelli che oggi definiremmo scribi.
Con dei segni cuneiformi, i notai-scribi sumeri annotavano le transazioni economiche su delle tavolette d’argilla.
Scrivere e non tramandare a voce i contenuti dei contratti, dava forza probatoria in caso di diatribe legale e garantiva il principio di giustizia ed equità nelle pratiche commerciali e nei passaggi di titolo.

NOTAI SCRIBI D’EGITTO

Nel 2750 a.C. in Egitto seppur ancora chiamati “scribi”,  i notai dell’epoca svolgevano attività più associabili a quelle attuali. Ci fu un’autentica evoluzione della figura professionale.
Nell’Antico Egitto possiamo individuare due categorie distinte di scribi:

  • Gli scribi che agivano e operavano in ambito pubblico, ovvero coloro che registravano atti pubblici, trascrivevano i documenti ufficiali del Regno e supportavano l’attività dei magistrati, dimostrando una competenza più profonda in materia di diritto rispetto ai corrispettivi mesopotamici.
  • Gli scribi coinvolti in attività di cittadini privati per cui redigevano testamenti, compilavano atti commerciali; trascrivevano e in alcuni casi leggevano la corrispondenza personale.

In quell’epoca leggere e scrivere era una competenza rara.

LA FUNZIONE NOTARILE SECONDO IL CODICE DI HAMMURABI

Il Codice di Hammurabi è uno dei più antichi testi legislativi della storia, redatto nel 1754 a.C.
Dietro le 8000 parole che costituiscono questo impianto normativo di 282 leggi, vi è il duro lavoro dei notai ante-litteram. A questi, infatti, spettava il compito di incidere sulle tavolette il volere del sovrano dell’epoca.
All’interno del Codice sono presenti anche dei riferimenti espliciti alla funzione notarile: il notaio doveva presiedere la stipula dei contratti. Questo perché era suo dovere e responsabilità riportare le informazioni sulle parti coinvolte, sui termini della transazione e sulla descrizione della stessa.
L’autenticazione del contratto avveniva con l’apposizione dei sigilli sia del notaio che delle parti.
Solo al termine di questa procedura, le tavolette potevano ritenersi autenticate e fungere da registri legalmente vincolanti. Un esempio pratico sono i contratti di dote, che dovevano necessariamente essere corredati di sigilli.

EVOLUZIONE TECNOLOGICA DEI NOTAI

Dalle tavolette di argilla, alla PEC odierna, la pratica notarile ha da sempre aggiornato costantemente i propri strumenti tecnologici per seguire al meglio le evoluzioni storiche di cui i notai sono, sono stati e saranno fedeli testimoni.
I cambiamenti sociali sono infatti repentini e avere il supporto tecnologico più aggiornato facilita notevolmente il lavoro dei notaio.
Noi di Bit Sistemi crediamo nel valore dell’innovazione ed è per questo che ci impegniamo ogni giorno a fornire ai professionisti del mondo notarile un supporto tecnologico aggiornato.

Come vi immaginate uno dei più grandi furti della storia americana?

Probabilmente starete immaginando uomini incappucciati che scavano tunnel sotterranei, hacker informatici in grado di violare ogni sistema di sicurezza bancario o, se siete più romantici, cowboy che entrano a cavallo in un saloon del profondo far west per spendere il corposo bottino.
Invece no, i protagonisti di questo latrocinio sono semplici reporter sotto copertura, che in meno di 90 minuti riuscirono ad appropriarsi indebitamente dell’Empire State Building, uno dei simboli più iconici di New York, semplicemente…presentando delle firme falsificate.
Non si tratta di un furto vero e proprio, ma una provocazione giornalistica tesa ad evidenziare le inefficienze burocratiche di New York.
Questo evento, che assume connotati tragicomici, ci impone una riflessione sull’importanza sociale, economica e amministrativa della funzione notarile.
Infatti, se gli USA avessero un modello notarile di tipo latino come il nostro, probabilmente i 102 piani in stile Art decò non sarebbero mai stati oggetto di frode, così come molti altri immobili statunitensi e questa è una tematica che merita approfondimento!

NELOTS “STOLEN” L’EMPIRE STATE BUILDING

Correva l’anno 2008 quando la Nelots Properties Llc, una società fittizia dietro cui si celava il giornalista del New York Daily News, William Sherman ottenne dal Comune di New York un atto ufficiale che documentava il passaggio di proprietà dell’immobile sito al 338 della Fifth Avenue dall’Empire State Land Associates alla suddetta società “fraudolenta”.  In soli 90 minuti l’ufficio preposto esaminò la presenza dei documenti, dei timbri notarili e delle carte d’archivio senza preoccuparsi dell’autenticità delle firme o porsi domande riguardo l’acquisizione per lo meno “insolita”. Eppure, le carte, i documenti e gli atti consegnati erano pieni di errori e assurdità, inserite appositamente, che avrebbero dovuto suscitare quantomeno un’ ombra di dubbio negli addetti, ma che sono passate assolutamente inosservate.  Lo stesso nome della società letta al contrario è “Stolen”, ovvero “rubata”. Il  notaio “presunto” firmatario delle carte portava il nome “Willie Sutton”, uno dei più celebri rapinatori di banche della storia americana. Un altro esempio di questo citazionismo provocatorio è la presenza tra i testimoni di “ Fay Wray”, l’attrice resa celebre proprio dalla pellicola “King Kong” del 1933 che vede nell’edificio newyorkese una delle ambientazioni più iconiche. Ovviamente il quotidiano ha reso l’edificio 24h dopo ai proprietari, ma questa denuncia fece breccia nell’opinione pubblica americana e dimostrò in via tangibile le enormi falle del sistema di registrazione degli atti di proprietà.

UNA TRUFFA A FINI GIORNALISTICI

Ma come è stato possibile tutto questo?

Nel Comune di New York nessun impiegato è preposto alla verifica delle informazioni presenti nei documenti, pertanto delle carte consegnate dal reporter del New York Daily News vennero ritenute paradossalmente congrue ad attinenti alla legge, senza che nessuno le controllasse effettivamente. Queste le parole del reporter William Sherman che ci illustrano più nello specifico le dinamiche della truffa: “”Ho preso tutte le informazioni necessarie alla transazione direttamente dal vero atto di proprietà e le ho utilizzate per creare un nuovo atto nel quale io, a nome della Nelots Properties, diventavo il nuovo proprietario”… L’aspetto più divertente della truffa è che nessun impiegato dell’ufficio ha verificato i dati dei documenti che ho consegnato ma tutti si sono preoccupati di controllare che le varie imposte e marche da bollo fossero state pagate regolarmente e che sul foglio apparisse il timbro del notaio”.

IL RUOLO NOTARILE

Negli USA vige il modello notarile di stampo anglosassone denominato “Public Notary”, dove il notaio è responsabile solo dell’autenticità delle firme, ma non ha competenze sul controllo preventivo della legalità degli atti come avviene nei paesi la cui funzione notarile aderisce al modello latino, come il nostro.
Questo episodio, che assume contorni drammatici e divertenti al contempo, evidenzia chiaramente le problematiche che i notai potrebbero evitare, facendoci rivalutare complessivamente il ruolo sociale di questa classe professionale, vittima tristemente ed erroneamente di luoghi comuni che ne offuscano l’importanza. Se infatti l’Empire State Building fosse stato su suolo italiano, molto probabilmente, al netto delle inadempienze degli addetti comunali e delle dinamiche procedurali, la circolazione degli atti falsi sarebbe stata bloccata sul nascere.

Dal 28 febbraio 2023 ci si può rivolgere anche al notaio, oltre che al giudice, per la volontaria giurisdizione.

La volontaria giurisdizione comprende procedimenti rivolti alla gestione di un negozio o di un affare a tutela, nella maggior parte dei casi, di persone deboli.

I NOTAI DIVENTANO ALTERNATIVI AL GIUDICE TUTELARE COME PRESIDIO QUALIFICATO A TUTELA DEI SOGGETTI PIU’ FRAGILI.

Cosa cambia con la riforma Cartabia?

Le autorizzazioni per la stipula degli atti pubblici e scritture private autenticate nei quali interviene un minoreun interdettoun inabilitato o un soggetto beneficiario dell’amministrazione di sostegno, oppure relative ad atti che hanno ad oggetto beni ereditari, possono essere rilasciate anche dal notaio rogante previa richiesta scritta delle parti, personalmente o per il tramite di procuratore legale.

Quali sono i vantaggi?

Si riducono notevolmente i tempi di autorizzazione.

In caso di minore, interdetto, inabilitato o beneficiario di amministrazione di sostegno quando serve l’autorizzazione?

  • Accettare in donazione un immobile
  • Vendere/acquistare un immobile
  • Permutare un immobile
  • Dividere un immobile con altri
  • Accettare l’eredità
  • Accettare legati
  • Cancellare ipoteche
  • Intervenire in un atto di mutuo come datore di ipoteca.

In caso di beni ereditari per quali soggetti serve l’autorizzazione?

  • I chiamati all’eredità o gli eredi
  • Il curatore dell’eredità giacente
  • L’esecutore testamentario.

Come funziona la volontaria giurisdizione con il notaio?

  • Il notaio rogante rilascia l’autorizzazione, verificando la necessità o l’utilità evidente di straordinaria amministrazione nell’interesse del sottoposto a misura di protezione
  • Il notaio comunica l’autorizzazione alla Cancelleria del Tribunale e al Pubblico Ministero presso il tribunale che sarebbe stato competente a emettere il provvedimento
  • L’autorizzazione rilasciata dal notaio acquista efficacia dopo 20 giorni dalle comunicazioni al Tribunale e al Pubblico Ministero, senza che sia stato proposto reclamo.

Il notaio rogante può utilizzare l’autorizzazione emessa da un altro notaio?

L’autorizzazione può essere rilasciata solo dal «notaio rogante». Un notaio non può stipulare l’atto in base all’autorizzazione rilasciata da un altro notaio.

Scarica le infografiche sulla volontaria giurisdizione direttamente dal sito notariato.it

Dal sito del Consiglio Nazionale del Notariato

Gli sportelli di informazione notarile nascono con la finalità di orientare i cittadini su temi molto importanti quali: l’acquisto della casa, mutuo, donazioni, testamenti e successioni, vittime di usura e racket, amministrazione di sostegno. In particolare l’attenzione è rivolta alle fasce più deboli della popolazione che necessitano di un supporto operativo e pratico e ad una tutela maggiore.

Il 17 Gennaio 2020 è stato pubblicato il regolamento sulle DAT, grazie al Decreto del Ministero della Salute del 10 Dicembre 2019 n.18. Il decreto che entrerà ufficialmente in vigore il 1 febbraio 2020, sancisce in qualche modo l’operatività della legge sulle Dat.

Il regolamento definisce in effetti i contenuti informativi della banca dati, i soggetti che concorrono alla sua alimentazione, le modalità di registrazione e di messa a disposizione delle DAT, le garanzie e le misure di sicurezza da adottare nel trattamento dei dati personali nel rispetto dei diritti della persona, le modalità e i livelli diversificati di accesso alla medesima banca dati”.(Notariato.it)

La norma transitoria n.11 prevede inoltre che anche i Notai entro sessanta giorni dall’attivazione della Banca Dati nazionale debbano trasmettere al Ministero della Salute un elenco delle persone che hanno già espresso dichiarazioni anticipate di trattamento e le copie delle relative DAT.

Ricordiamo che le DAT comunemente definite “testamento biologico o biotestamento” sono regolamentate dal art. 4 della Legge 219 del 22 dicembre 2017, entrata in vigore il 31 gennaio 2018.

Esse non sono altro che l’espressione delle proprie scelte e della propria volontà in materia di trattamenti sanitari nonché il consenso o il rifiuto di accertamenti diagnostici, scelte terapeutiche, singoli trattamenti sanitari.

La Banca Dati nazionale è invece stata istituita presso il Ministero della salute al fine di raccogliere le copie delle dat; garantirne l’aggiornamento; assicurare l’accessibilità.

Le Banche dati vengono aggiornate oltre che dai Notai anche dagli ufficiali di stato civile, i responsabili delle unità organizzative regionali competenti che abbiano regolamentato la raccolta di copia delle DAT.

Per sapere di più in merito alla disciplina delle DAT: Disposizioni anticipate di trattamento – DAT.

Possiamo quindi dire che il processo legato alle DAT giunge così al suo termine e scatta la fase pienamente operativa della legge stessa.

Un ottimo risultato a tutela della libertà personale inviolabile perno del diritto costituzionale italiano è stato finalmente raggiunto.

(Fonti: Consiglio Nazionale del Notariato; salute.gov.it)

Il 6 dicembre 2019 il papa ha incontrato i Notai. In questa occasione ha ribadito con forza quella che è la scopo fondamentale di qualsiasi professione o attività lavorativa quella di aiutare la società a diventare più umana.

Buone Notizie dal Consiglio Notarile di Taranto! Certamente non vi è un modo migliore di concludere l’anno riconoscendone quelli che sono stati i risultati fondamentali per la professione notarile e la lista potrebbe davvero essere molto lunga.