Si chiamano “Notai in carcere” e “Notai in parrocchia” e sono le due iniziative volute, promosse e portate avanti dall’associazione dei notai cattolici. Si tratta di due novità che possono essere identificate come la naturale prosecuzione del progetto pilota “Un notaio per le carceri italiane”, che ha mosso i primi passi nell’istituto detentivo di Capanne a Perugia. Dopo l’esperienza inaugurale, questo tipo di pratica sociale ha preso piede anche in altre regioni d’Italia. Le fasi che compongono l’organizzazione e la realizzazione del progetto stesso sono semplici.

Attivata la convenzione con il carcere, segue un primo momento dedicato all’informazione dei detenuti sulla tipologia di servizio disponibile, cui seguiranno i colloqui su richiesta dei singoli detenuti, sotto la vigilanza del personale in servizio. L’operazione “Notai in parrocchia” invece, si rivolge alle persone con difficoltà economiche e, molto semplicemente, prevede l’istituzione di una specie di sportello, dove, una volta al mese, un notaio dà consulenza su vari argomenti: mutui, regime patrimoniali, compravendite e testamenti. Attualmente molto attive e presenti in Centro Italia, queste iniziative stanno progressivamente avendo successo e prendendo piede in tutto lo stivale, con estrema soddisfazione della categoria, degli istituti e dei beneficiari.