Dopo una lunga serie di tira e molla, lo scorso 10 settembre le commissioni Attività produttive e Finanze della Camera hanno dato il definitivo via libera al testo del famoso ddl Concorrenza da far approvare presso la Camera dei Deputati, dove è giunto il 21. In realtà, le principali discussioni sono avvenute su alcuni temi specifici, mentre sembrano essersi sciolti alcuni nodi particolarmente complicati inerenti gli Studi notarili. Innanzi tutto, è risolta l’annosa questione riguardante la possibilità di far autenticare agli avvocati gli atti di compravendita di immobili non residenziali (non case quindi, ma per esempio box e negozi). Resterà, pertanto, ai notai la competenza sui passaggi di proprietà di beni immobili non residenziali di valore catastale non superiore ai 100mila euro. Un passaggio chiave, che aveva mobilitato l’intera classe notarile. Ma c’è dell’altro.

Il numero di notai in Italia sarebbe destinato ad aumentare, stando a quanto previsto dalle norme contenute nel ddl concorrenza. Il nuovo disegno di legge, infatti, prevede che la presenza dei notai cresca dagli attuali uno ogni 7000 fino a una media di un notaio ogni 5000. Un progresso numerico che comporterebbe il raggiungimento di quota 12000 in Italia, un valore che, tuttavia, non potrà che essere condizionato dal superamento dell’esame di abilitazione.

Per quanto concerne gli altri contenuti del testo, nasceranno nuovi ordini interprofessionali, nelle società di avvocati entrerà un terzo di soci di capitale non provenienti dalla professione legale, diventeranno obbligatori gli sconti sulle polizze Rc auto per utenti che installeranno la scatola nera, ci sarà l’esclusiva della vendita dei farmaci di fascia C con ricetta nelle farmacie. A questo si aggiungono le novità inerenti telefonia e recesso, il monopolio terminato di Poste sulle notifiche, l’anagrafe per i benzinai, il mercato per luce e gas, la trasparenza di banche e assicurazioni, le norme per i viaggiatori.