“L’Europa del diritto è un successo: la tutela dei consumatori, il diritto della concorrenza, le norme sugli appalti, le successioni ecc., hanno fornito a tutti maggiori garanzie”. Sono queste le prime parole da neo presidente del CNUE di Paolo Pasqualis, nuovo numero uno del Consiglio dei Notariati d’Europa, a margine della cerimonia di insediamento, svoltasi lo scorso 12 gennaio a Roma, presso la sede del Notariato. Eletto dall’Assemblea Generale del Consiglio dei Notariati dell’Unione Europea (CNUE) lo scorso 20 novembre, il notaio Pasqualis assume la carica di guida di tutte le associazioni e categorie notarili europee per dodici mesi, succedendo al francese Jean Tarrade. Oltre alla sua, sono state rinnovate le cariche del Consiglio di amministrazione del CNUE, composto da sei membri, per il 2016 provenienti da Estonia, Lettonia, Paesi Bassi, Polonia, Spagna e Ungheria. Per il presidente Pasqualis, così come per tutto il Notariato italiano, un’importante attestazione di stima e fiducia, nonché un impegno di tutto spessore, in un anno che ha come priorità del mandato l’attuazione dell’Agenda 2020, un programma che vede impegnati i notai a “favorire e sostenere la semplificazione delle procedure, la libera circolazione dei cittadini e i loro diritti, l’economia e la competitività delle imprese”. Non solo: formazione trasnazionale, digitalizzazione degli Studi e delle procedure, interscambio delle informazioni e dei dati in totale sicurezza, queste le altre mission fondamentali, che caratterizzeranno la sfida di Pasqualis e del CNUE. La Corte di giustizia di Lussemburgo con le sue decisioni vincola 28 Stati sovrani e più di 500 milioni di cittadini. In questo quadro – precisa nel suo intervento lo stesso Pasqualis – anche il Notariato, grazie alla sua storia e alla sua cultura, merita un ruolo di primo piano nella tutela dei diritti. In questa direzione, quindi, il CNUE continuerà a collaborare con le istituzioni europee per trovare soluzioni efficaci per i professionisti e per i cittadini, che beneficiano di una sempre maggiore certezza del diritto nelle problematiche transfrontaliere”.