L’Europa diventa un po’ più unita anche per mezzo delle pratiche di successione. È questa la piccola, ma importante, novità di Ferragosto per gli eredi, i legatari, gli esecutori testamentari o gli amministratori dell’eredità, chiunque abbia necessità di interfacciarsi con un testamento o un’eredità. Dal 17 agosto 2015, infatti, sarà ufficialmente in vigore il regolamento europeo del 4 luglio 2012, n. 650, che prevedeva che ciascuno Stato membro individuasse un’autorità competente al rilascio del Certificato di Successione Europeo. Si tratta di un documento unitario, in Italia reperibile presso i notai, che permette ai soggetti precedentemente elencati di utilizzare una sola procedura ereditaria anche in caso di coinvolgimento di più Paesi, senza necessità di compiere in loco ulteriori atti formali, la loro qualità e i connessi diritti, poteri e facoltà. Pur non essendo obbligatorio e non sostituendo i documenti interni utilizzati per scopi analoghi negli Stati membri, una volta rilasciato il certificato produce i suoi effetti anche nello Stato membro le cui autorità lo hanno rilasciato. Per semplificare, d’ora in poi un cittadino italiano residente all’estero potrà optare, nel momento in cui decide di fare testamento, tra la legge italiana e quella estera beneficiando, ove previsto, di regole diverse per la gestione della quota legittima. Il tutto avvalendosi del documento riconosciuto da tutta l’Unione, il Certificato di Successione Europea appunto, in Italia richiesto presso i notai, che permetterà il riconoscimento del proprio status di beneficiario dell’eredità. Saranno, dunque, gli studi notarili a rilasciare il CSE, senza limiti di competenza territoriale legata al luogo dell’apertura della successione e/o della situazione dei beni ereditari, nei tre seguenti casi: se la residenza abituale o cittadinanza del defunto è in Italia al momento della morte, o nel caso in cui non siano trascorsi più di 5 anni tra il momento del cambiamento di tale residenza e la richiesta del CSE; se il defunto ha optato per la legge italiana in quanto legge della cittadinanza al momento della scelta o al momento della morte; in presenza di un collegamento sufficiente del nostro Stato con la successione e in assenza di altra autorità competente. Va precisato che il regolamento si applica alle successioni a causa di morte, mentre non concerne la materia fiscale, doganale e amministrativa. Da lunedì 17 agosto il Certificato Successorio Europeo potrà essere richiesto presso qualsiasi notaio italiano.