È diventato, suo malgrado, emblema di tutta quella parte di Italia contraria alle contestazioni violente, al sabotaggio e alla propaganda dello scontro, perpetrata da chi non vuole e non sa esporre le proprie idee pacificamente e da chi sa solo contrastare con violenza. Giuseppe Parazzini, già presidente dell’associazione Alpini, è uno dei notai più conosciuti e importanti di Milano. Ancor di più dopo la manifestazione No Expo, tristemente nota per alcuni gravi atto di vandalismo, che hanno messo in secondo piano le motivazioni dei manifestanti a margine dell’inaugurazione dell’esposizione dello scorso 1° maggio. Il notaio Parazzini, intravisti alcuni fumogeni dal corteo, ha deciso di esporre la bandiera tricolore sul balcone, venendo poi preso di mira da alcuni dei partecipanti al corteo. Il suo gesto, motivato come solidarietà all’evento fieristico, è stato interpretato come atto di sfida, tanto da indurre alcuni manifestanti a gettare uova contro di lui e contro la bandiera quando il corteo è sfilato sotto il suo balcone. Un episodio spiacevole, ma che non ha scomposto particolarmente il notaio Parazzini. “Sono giovani, non è la prima né l’ultima volta che succede. C’era anche qualcuno un po’ meno giovane e un po’ più frustrato, più cattivo. Io ho visto i fumogeni da lontano, mi sono ricordato delle proteste contro l’Expo e ho esposto la bandiera. Come faccio il 4 novembre e il 25 aprile. Ma non pensavo passassero qui sotto”. Così ha dichiarato ai giornalisti che lo hanno interpellato sulla vicenda, aggiungendo poi che “il mio è un gesto da alpino”. A lui è giunta la solidarietà di tutti gli Alpini e di tutta la categoria notarile.