L’accesso alla formazione del Notariato e la riflessione sulle scuole del Notariato sono argomenti di particolare interesse per la classe notarile: sia perché ultimamente, come ben descrive il Notaio e Consigliere Nazionale del Notariato Michele Labriola, si è registrato negli ultimi dieci anni un calo del numero degli iscritti alla pratica notarile di circa il 60%, sia perché sembra esserci un effettivo allontanamento dalla professione stessa.

Le cause sono molteplici in buona parte riconducibili alla notevole riduzione dell’attività lavorativa cui si è assistito negli ultimi anni, alle difficoltà di organizzare e gestire i costi di un proprio studio professionale, all’aumento, non sempre coerente, del fenomeno della concorrenza professionale.”

Non si può quindi prescindere da un percorso di orientamento giovanile che dovrebbe avere il suo incipit prima della scelta della facoltà per poi proseguire durante tutto il corso di studi e di specializzazioni. Il focus deve essere centrato sull’importanza del diritto e la funzione e il ruolo del notaio.

Come in ogni professione che prevede un’alta responsabilità nei confronti delle persone, il periodo di pratica, attualmente obbligatorio, è un punto di importanza assoluta nello sviluppo della carriera professionale.

Michele Labriola a questo proposito esprime la sua perplessità nei confronti del compito della pratica “attualmente fissata in 18 mesi, riducibile ad un anno per coloro che iniziano la pratica negli ultimi sei mesi universitari. Un termine così ridotto anche se implica un accesso al mondo del lavoro più veloce allo stesso tempo non permette un approfondimento delle materie complesse che occorre studiare per il concorso.

In effetti questo sembra combaciare con il dato raccolto dal notaio Raffaele Viggiani: “nel concorso tenutosi ad aprile 2018 e i cui risultati sono stati pubblicati a maggio 2019 — come è risaputo, hanno superato le prove scritte solo 109 candidati, nonostante i 300 posti messi a bando.

La soluzione è certamente quella di migliorare la proposta formativa. La creazione di una Scuola Nazionale del Notariato, che promuova lo studio del “diritto notarile”, partendo dalla conoscenza dei principi generali dell’ordinamento, con grande attenzione alle ricadute pratiche al fine della risoluzione del caso concreto.” (R. Viggiani) pare essere un punto di partenza ineludibile.

Il 10 Maggio 2019 il Consiglio Nazionale del Notariato ha deliberato l’avvio di questo progetto. La proposta vede coinvoltI nella parte relativa alla formazione culturale la Fondazione Italiana del Notariato, nonché il comitato scientifico nominato dal Consiglio Nazionale del Notariato. La scuola si presenterà come una “formazione di secondo livello e di eccellenza”. Le sedi locali saranno automaticamente federate e collegate con la SNN. Saranno previste borse di studio per i praticanti più meritevoli ed in relazione al reddito. La frequenza del corso annuale presso la SNN e il superamento della prova finale daranno diritto al singolo praticante ad ottenere uno specifico attestato”. (R. Viggiani)

La gestione in capo al Notariato non comporta che siano esclusi dai processi formativi figure differenti dai notai che possano in qualche modo contribuire alla creazione dell’eccellenze grazie alla loro competenza nei campi specifici.

Consapevoli che una formazione senza pratica non è sufficiente a garantire un livello qualitativamente alto del futuro professionista, Paolo Guida propone lo sviluppo del coadiutorato: “durante i mesi del tirocinio il notaio in attesa di nomina potrebbe svolgere periodi di coadiutorato (per esempio, due periodi obbligatori nell’arco di un intero anno di tirocinio, si potrebbe anche introdurre una figura ad hoc di coadiutore, che essendo obbligatoria non escluderebbe che il notaio coadiuvato possa continuare a svolgere le sue funzioni”.

Il dibattito in merito è appena iniziato e sicuramente porterà ad esiti interessanti per lo sviluppo della professione notarile, comportando certamente un vantaggio qualitativo  e operativo di altissimo livello per tutta la classe professionale notarile.

(Fonti: FederNotizie)