Il Notaio è donna! Attualmente siamo abituati ad una presenza costante di Notai di genere femminile in Italia ma per avere la prima donna Notaio si è dovuto aspettare il  1900.

La prima richiesta di candidatura di una giovane donna “Adele Pertici” risale al  15 novembre del 1913,  i Notai Romani dimostrarono lungimiranza e accolsero la candidatura che fu revocata dal procuratore del Re con la seguente motivazione: “Vige il divieto per le donne di esercitare un pubblico ufficio.”

I tempi, però, erano ormai maturi perché le porte della professione si aprissero alle donne e nel 1927, furono ben due le donne a presentarsi agli esami, e una di loro, Elisa Resignani, superò la prova. Fu lei ufficialmente la prima donna notaio. E questa volta nessuno levò proteste. Nel 1928, la dottoressa Resignani, appena ventisettenne, prese possesso della sede di San Germano Vercellese (Novara).

Negli anni la presenza delle donne è cresciuta notevolmente passando dal 17% del 1991 al 34% del 2017 tenendo presente che negli ultimi concorsi ben il 50% dei partecipanti è donna.

Un altro punto a favore del ruolo della donna nella professione notarile è il “privilegio”, ancora non presente in tutte le professioni, relativo al fatto che il guadagno è pari a quello degli uomini.

L’unica differenza ad oggi  è la presenza di una maggioranza maschile nelle cariche importanti degli organismi di categoria ma sicuramente anche in questo campo ci saranno evoluzioni importanti.

Il mondo Notarile che per funzione e compiti è espressione di un certo rigore, in realtà si è dimostrato sempre all’avanguardia sia per quanto riguarda l’evoluzione digitale della professione che nel processo di parificazione del guadagno uomo/donna cosa che non è così scontata in molti campi professionali.