Nessuna sanzione per i professionisti che non si doteranno del POS per ricevere i pagamenti entro il prossimo 30 giugno. Lo ha chiarito in VI Commissione Finanze il sottosegretario al Ministero dell’Economia Enrico Zanetti .

Così come già affermato dal Consiglio Nazionale Forense con la circolare 10-C 2014 del 20 maggio 2014, secondo l’interpretazione del Ministero, la previsione dell’articolo 15 comma 4 e 5 del decreto sviluppo – bis del 2012, non introdurrebbe un obbligo bensì un semplice onere in quanto non sono previste sanzioni nell’ipotesi di mancato adeguamento. La norma dispone semplicemente che, nel caso in cui il cliente voglia pagare con carta di debito, il professionista sia tenuto ad accettare tale modalità di pagamento.

A confermare questa tesi l’assenza di sanzioni a carico dei professionisti che non dovessero disporre della strumentazione utile ad effettuare i pagamenti con moneta elettronica.

Quello indicato, quindi, non sarebbe un vero e proprio obbligo, ma un onere atto a semplificare e facilitare le modalità di pagamento. Intenzione del legislatore è aumentare i pagamenti sotto forma elettronica per combattere l’evasione fiscale, così da garantire una maggiore tracciabilità degli stessi. Secondo quanto comunicato dalla Banca d’Italia, tramite la Segreteria del Comitato Interministeriale per il credito ed il risparmio, il nostro Paese si caratterizza nel contesto europeo per un’elevata propensione all’utilizzo del contante. In Italia, nel 2013, sono state regolate 74 operazioni pro-capite con strumenti alternativi al contante contro le 194 dei Paesi dell’area dell’euro (ultimo dato disponibile al 2012).

Nel confronto internazionale e tra le regioni italiane emergono, però, dati che vanno a sottolineare delle diversità: tra le principali determinanti del basso utilizzo di strumenti di pagamento elettronici figurano le differenze nel reddito pro capite.

Si sostiene che la diffusione degli strumenti elettronici comporti un beneficio per i consumatori, le imprese, le Amministrazioni pubbliche e, in generale, l’economia nel suo complesso, togliendo spazio al sommerso. La carta di debito, inoltre, assicura il buon fine dell’operazione di pagamento e si lega a costi fissi.