È la Notarchain una delle più interessanti novità per la professione notarile, argomento emerso con un certa rilevanza nel corso del Congresso Nazionale del Notariato, tenutosi la settimana scorsa a Palermo. La cinquantaduesima edizione del più importante appuntamento di confronto dei notai italiani ha riguardato il tema del “#notaiodigitale”, pertanto gli approfondimenti in materia sono stati decisamente pertinenti e interessanti.

D’altronde, la blockchain (nome originale di questa base dati) è stata più volte definita come la nuova generazione di Internet. Nel dettaglio, si tratta di una specie di Internet delle Transazioni, o, in base ai punti di vista, Internet del Valore, in ogni caso legata a decentralizzazione, trasparenza, sicurezza e immutabilità. La proposta del Notariato in merito è stata incentrata su una duplice via, una riguardante i registri diffusi e l’altra i registri volontari digitali.

Il tweet del Notariato durante il dibattito su Notarchain nel corso del Congresso di Palermo

Nel primo caso, in partnership con Ibm è stata concepita Notarchain, una blockchain con informazioni non gestite da soggetti anonimi, bensì direttamente dai notai italiani che per legge sono presenti su tutto il territorio nazionale. Pertanto, l’intento è realizzare una piattaforma, rapida e senza costi per il cittadino fruitore, che supererebbe le criticità potenziali di una tipologia di registro decentrato e privo di controlli sulla veridicità dei dati inseriti. Infatti, in questo modo il Notariato ha pensato a un modello sicuro e affidabile, comprendente la certezza dell’immodificabilità dei dati inseriti e un controllo preventivo sull’identità dei soggetti coinvolti, sulla correttezza e completezza dei dati stessi inseriti nella catena, attraverso la creazione una base digitale di archiviazione e gestione di qualsiasi file.

La blockchian è stata considerata la soluzione anche per la seconda proposta del Notariato, in questo caso alla base di un progetto con Siae sulla gestione del deposito e archiviazione dei codici sorgente. Il fine ultimo è consentire di depositare presso un qualsiasi notaio italiano il codice sorgente di un nuovo programma, ottenendo in tempo reale l’inserimento di tale file in un registro condiviso con Siae. Tale passaggio è volto a tracciare una marca temporale e, di conseguenza, a rendere praticamente impossibili eventuali contestazioni future di paternità dell’operazione.

Infine, è stato annunciato anche il Registro pubblico sussidiario dedicato agli atti di designazione di amministratori di sostegno (Ads), la prima piattaforma alla quale tutti i notai potranno avere accesso in tempo reale e sulla quale potranno inserire i dati essenziali dell’atto di designazione di amministrazione di sostegno ricevuto. Tale registro consentirà la ricerca rapida dei dati e con condivisione degli stessi con altri notai o, per esempio, le singole ASL. Tale piattaforma è opera della Notartel e potrà essere utilizzata anche per atti richiedenti registri delle procure, dei testamenti olografi, delle disposizioni anticipate di trattamento, delle volontà in ordine alla donazione di organi.

La digitalizzazione notarile 4.0 è ormai arrivata.