Può raccontarci cosa ha provato e cosa ha pensato nel momento in cui il suo nome era presente nella lista dei risultati del concorso?

È stato il coronamento di un sogno. La risposta più appropriata e convincente ad anni di studi e approfondimenti, all’impegno indefesso per conseguire un obiettivo; l’orgoglio di giungere ad un traguardo, tra i più agognati per chi studia giurisprudenza, senza scorciatoie di sorta, da figlio di nessuno – almeno nel campo del diritto – armato solo di desideri e della necessaria abnegazione figlia della tenacia che mi ha sempre distinto in tutto ciò che ho fatto nella vita, dallo sport agli studi ed ora alla funzione che rappresento.